Prato chiama Festival Inventaria – La festa del teatro off!
Per tre giorni, da venerdì 22 a domenica 24 marzo Prato si fa Capitale e grazie alla collaborazione fra The Loom – Movement Factory e STA – Spazio Teatrale Allincontro, propone tre eventi davvero speciali creando un ponte fra Roma, il Teatro Off e il Festival Inventaria.
Una mini rassegna che vuole celebrare la fruttuosa collaborazione fra The Loom e STA che da anni si cercano, si incontrano e si confrontano su numerosi progetti in ambito teatrale, che cerca di valorizzare la vocazione di questi due spazi a guardare con interesse a realtà che vanno al di là degli ambiti cittadini, che guarda alla creazione di una rete teatrale e artistica che possa avere un respiro di carattere nazionale.
Venerdì 22 marzo 2019 ore 21.15
Spazio The Loom – Via T. Cortesi 20, Prato
FOLLOWER
una produzione DOVECOMEQUANDO – Compagnia teatrale/ Festival INVENTARIA
scritto e diretto da Pietro Dattola
con Flavia G. de Lipsis
elementi di scena Alessandro Marrone Scultore e Pittore
E se, tramite un’app, potessi essere seguito nella vita reale, anziché semplicemente sullo schermo? Se un tuo follower potesse realmente seguirti per tutta la giornata, restando invisibile e anonimo, e osservarti mentre prepari la colazione, vai al lavoro o incontri degli amici?
Prova nuove sensazioni, rendi più eccitante la tua giornata, aggiungi un pizzico di magia al tran- tran quotidiano, acquista una nuova prospettiva sulla vita, apri il tuo mondo agli altri, dai un nuovo significato alla tua esistenza, afferma la tua presenza! Diventa il centro del mondo di qualcun altro. Scarica l’app e iscriviti subito. Se ricevi la notifica significa che qualcuno vuole seguirti! Per tutto il giorno, dalle 10:00 alle 20:00, il tuo follower ignoto riceverà da me alcune tue fotografie e la tua posizione GPS. Tutti gli altri dati resteranno confidenziali. Parola di app.
Fatti seguire!
Cosa rende così difficile il distacco da una persona amata? Quanto può essere difficile dire addio? Nina è ancorata a una storia con Pietro che non le appartiene più. Farebbe di tutto per riaverla indietro. Perché un rapporto funzioni, occorre mantenere le giuste distanze. Quelle tra Pietro e Nina sono ormai abissali e ci sono casi in cui, se vieni bloccato nella vita reale, è per sempre.
Ma ora c’è un’app, Follower, con cui Nina crede di poterle accorciare. Non appena si convincerà che il suo follower potrebbe essere Pietro, Nina farà di tutto per rivederlo ancora una volta.
La linea d’indagine sviluppata in Follower è duplice. Da un parte, quali motivi personali o quali dinamiche sociali potrebbero spingerci a decidere di seguire o di farci seguire? Se sapessimo di trovarci sotto lo sguardo altrui, il nostro comportamento sarebbe lo stesso di sempre? Chi ci conosce, ci riconoscerebbe? Quanto, da seguiti, ci trasformeremmo in “inseguitori” del consenso altrui? Fino a pochi anni fa bisognava apparire per essere qualcuno. Oggi bisogna farsi osservare semplicemente per essere. Oggi viviamo se, e finché, siamo osservati.
Dall’altra, il cuore battente di Follower è il tema del distacco e della perdita. Staccarsi, accettare l’addio, la solitudine, l’indifferenza altrui, è un rischio. Se da un lato – tra i mille usi, più o meno leciti, accennati nell’opera – l’app si propone principalmente come moderno surrogato di un rapporto reale, dall’altra offre la possibilità di rievocare una presenza ormai impossibile, rischiando di ostacolare l’elaborazione del dolore, la crescita della persona, in nome di una consolazione nel migliore dei casi illusoria. Piccolo bene, grande male.
L’ambito semantico della parola “seguire” (da follow, appunto) viene allora esplorato in tutte le sue accezioni. Seguire una persona in senso fisico ma anche metaforico; come sinonimo di dipendere da e come contrario di lasciar andare.
prenotazione obbligatoria a: info@theloom.it
Sabato 23 marzo 2019 ore 21.15
Spazio STA – Via M. Nistri 19, Prato
GIORGIO
Di e con: Giuseppe Gatti (NEXUS)
Aiuto-regia: Laura Garofoli
Assistente alla regia: Claudia Salvatore
Scenografia: Andrea Simonetti
«Volava, giocava al solitario e fumava. Io ballavo, chattavo e scaricavo di tutto». Terni, fine del millennio. Giuseppe ci racconta il suo rapporto col padre. In bilico fra epopea e ricerca d’archivio, riesamina un’infanzia fatta di sale giochi e battute di caccia, cartoni animati e film di Schwarzenegger. Poi l’adolescenza e il declino della Terni post-industriale che puntava tutto sul cinema e il volo. E infine la crisi, reale e simbolica, personale e collettiva, di una generazione divenuta adulta negli anni duemila. Giorgio è uno spettacolo fatto di teatro di parola, performance e installazione che trasforma la scena in spazio condiviso e conflittuale dove poter rinegoziare il passato e reinventare il futuro.
Lo spettacolo racconta il rapporto dell’autore con suo padre fra il 1984 e il 2008. A partire da un testo drammaturgico inedito, Giorgio si serve di un linguaggio ibrido fatto di teatro di parola, performance e installazione per raccontare l’iniziazione alla vita adulta e l’ingresso della società italiana nel nuovo millennio. Questa narrazione “epica” si sviluppa attraverso diversi quadri tematici, ognuno dei quali mette in scena conflitti personali e collettivi: l’iniziazione al cinema e ai video game della generazione anni ottanta; i mutamenti avvenuti a Terni, città natale dell’autore; la passione paterna per la motocicletta, il volo e la montagna; fino allo scontro con la malattia e la morte del genitore. Lo spettacolo indaga con tono brillante il ruolo della funzione paterna, ricostruendo avvenimenti passati, esponendo l’archivio famigliare e mettendone in scena narrazioni alternative e di autofiction.
Vincitore Miglior Monologo/Performance: Festival Inventaria 2018
Vincitore Premio Special OFF: Roma Fringe Festival 2017
Vincitore Premio della critica: Roma Fringe Festival 2017
*POSTI LIMITATI*
prenotazione obbligatoria a: info@theloom.it
ingresso riservato ai soci
Sabato 23 dalle 14:00 alle 19:00
Domenica 24 dalle 11:00 alle 17:00
Spazio The Loom – Via T. Cortesi 20, Prato
WORKSHOP TEATRALE INTENSIVO
a cura di Armando Sanna
La maschera e in particolar modo la maschera neutra, cioè quella bianca che ha solo gli occhi e non la bocca e quindi non parlante, è una grande risorsa della pedagogia teatrale e del teatro-terapia. Cancellare le possibilità espressive del viso e le ambiguità della parola attraverso la maschera neutra ci costringe a porre attenzione ad una nuova e profonda coscienza del nostro corpo, detta anche propriocezione, ed a riattivare le immense capacità che il corpo ha di comunicare con gli altri corpi. L’uso della maschera inoltre ci conduce verso mondi surreali, nati dalla nostra immaginazione e capacità inventiva, stimolando nell’allievo una creatività istintiva che nasce non dalla mente ma dall’ascolto del corpo.
Partendo da Jacques Lecoq il lavoro si svilupperà attraverso diversi aspetti: il respiro del movimento, la scomposizione del movimento, la precisione del gesto, il ritmo del corpo, l’improvvisazione corporea.
IL WORKSHOP E’ APERTO A TUTTI:
attori, danzatori, performers e a chiunque voglia sperimentare le possibilità comunicative del proprio corpo.
Ai partecipanti si richiede di venire premuniti di maschera bianca, neutra (quella a tutto volto, che ha solo occhi) abiti neri comodi privi di scritte e disegni, ed una minima attitudine al movimento.
Il costo del laboratorio è di €100 comprensivo di iscrizione.
Inoltre i partecipanti avranno la possibilità di assistere alle due performances di “PRATO CALLING” gratuitamente.
ISCRIZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 15 MARZO
info@theloom.it